1. La prima domanda a cui rispondo è: “RACCONTACI LA TUA STORIA E COME TI SEI AVVICINATA ALLO YOGA”

Frequentavo la scuola elementare e la mattina ero sempre la prima a svegliarmi, il pensiero di dover lasciare casa mi agitava, separarmi da mia madre, era qualcosa di inspiegabile, una angoscia silente pian piano si impadroniva di me, e finiva che ogni mattina prima di andare a scuola, vomitavo.

Una chiara manifestazione di uno stato di forte ansia che si stoppava con quel rituale che mi aiutava a sbloccare bocca di stomaco, il luogo dove accumuliamo le nostre tensioni emotive

Crescendo avevo sempre più bisogno di trovare risposte a tante domande sull’esistenza.

Durante il primo anno di liceo mi sono sentita fortemente attratta dallo yoga.

Era il 1977 circa, c’era un gran fermento culturale, artistico, esistenziale, qualche amica che aveva già iniziato a praticare yoga, si recavano spesso anche in india per sentire da vicino la spiritualità e la libertà che trasudava da questa disciplina.

Cosi inizia pian piano il mio interesse verso lo yoga.

Sentivo che questa affascinante disciplina poteva aiutarmi a trovare risposte che avrebbero a sua volta sedato la mia ansia, quella agitazione interna che ho conosciuto da bambina.

Lo yoga l’ho amato subito, forse da sempre, forse è qualcosa che ho iniziato in un altro tempo, e che sto riprendendo di nuovo per il mio procedere

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